Comprendere la differenza tra dolore acuto e cronico per trattare i efficacemente sintomi
L’insorgenza di uno stato doloroso è un'esperienza sensitiva ed emotiva piuttosto spiacevole, che può dipendere da una vastissima gamma di fattori e condizioni diverse.
A livello fisiologico, si tratta di un segnale generato dal nostro corpo che ci avverte di un danno o di un problema all'interno dell'organismo stesso, ma rappresenta anche un sintomo peculiare di diverse patologie.
Descrivere il dolore non è mai facile, così come non è facile riuscire ad inquadrarlo in un preciso range d'insorgenza. Tuttavia, è possibile fare una macro-distinzione tra due diverse categorie: dolore acuto e cronico.
Vediamo, allora, qual è la differenza tra dolore acuto e cronico, da cosa può essere scatenato e le terapie migliori per alleviare queste condizioni dolorose invalidanti.
Caratteristiche fisiologiche e tipologie di dolore
Per comprendere appieno la differenza tra dolore acuto e cronico, è necessario fare un passo indietro e concentrarsi proprio sulle caratteristiche anatomiche e fisiologiche legate alla condizione dolorosa.
Come anticipato, quello che noi percepiamo come dolore non è altro che un segnale che il nostro corpo invia al cervello per notificare un problema relativo all'organismo, di natura traumatica, patologica o recettiva.
Tale segnale, può essere percepito in due modi diversi:
- dolore neuropatico, quando questo deriva da un danno ai nervi del sistema nervoso periferico o del sistema nervoso centrale;
- dolore nocicettivo che riguarda invece stimoli fisici, chimici, meccanici o termici che superano quella linea molto individuale chiamata “soglia di resistenza al dolore”.
I nocicettori sono terminazioni nervose libere in grado di inviare un segnale di potenziale pericolo al cervello, in modo che questo possa produrre ed elaborare una risposta.
Quella appena analizzata, potrebbe essere definita come la parte sensoriale legata al dolore ma, questo sintomo è composto anche da una parte psicologica, che rappresenta la reazione emotiva collegata alla percezione del dolore stesso che, all'aumentare della sofferenza, può trasformarsi anche in situazioni più complesse, come depressione o stato d'ansia.
Ciò accade maggiormente nei casi di dolore cronico, in cui lo stato di sofferenza si protrae per molto tempo impedendo alle persone di svolgere le normali attività quotidiane e peggiorando sensibilmente la qualità della loro vita.
Per tracciare una differenza tra dolore acuto e cronico possiamo quindi individuare specifiche caratteristiche di entrambe le forme:
- Dolore acuto. Insorge all'improvviso ed è causato da una malattia, da un trauma, da lesioni o da un intervento chirurgico. Il suo livello può essere anche molto intenso, ma tende a scomparire quando la causa di insorgenza viene risolta;
- Dolore cronico. Può durare per mesi o addirittura anni, essere costante nel tempo e derivare da patologie come infezioni, artriti, danni ai nervi o problemi strutturali come ernia del disco.
Il dolore cronico causa, quasi sempre, oltre alla sofferenza quotidiana che si protrae nel tempo, anche una limitazione funzionale, impedendo alle persone di svolgere tutte quelle attività che vengono considerate normali. Proprio per questo, molto spesso assume la dimensione di una vera e propria patologia a sé stante, che viene definita come malattia del dolore.
Differenze tra dolore acuto e cronico: terapie efficaci
Quando si cerca di elaborare un trattamento efficace per affrontare il dolore, è necessario soffermarsi su due punti fondamentali: comprendere la natura del dolore, valutando la differenza tra dolore acuto e cronico, e identificare la causa sottostante.
Se la valutazione del primo punto può essere abbastanza immediata, basandosi semplicemente sulla durata dei sintomi manifestati dal paziente, l'affrontare il secondo richiede un approccio estremamente preciso e scientifico.
Trattare il dolore acuto richiede, ovviamente, uno studio molto attento della condizione ma, in genere, risulta essere più semplice rispetto al dolore cronico, per due motivi: anzitutto risulta più facile individuare il fattore scatenante e, in secondo luogo, si tratta di una condizione temporanea che scompare nel momento in cui viene risolta la causa primaria.
Per quanto riguarda il dolore cronico, invece, la situazione è leggermente più complessa e deve essere valutata con un approccio completo e multidisciplinare, come quello messo in atto dalla medicina del dolore.
Questa branca della medicina, che si occupa proprio dello studio, della diagnosi e della terapia relativa agli stati dolorosi, prevede un approccio multidisciplinare, con un team di specialisti in grado di valutare ogni singolo caso:
- Prima di tutto, si parte dall'anamnesi del paziente, che fornisce dati fondamentali per capire il momento in cui è comparso il dolore e quali sono le sue manifestazioni.
- Successivamente, il team di specialisti esegue l'esame obiettivo, supportato anche da esami di laboratorio e strumentali, in modo da elaborare una diagnosi certa rispetto alla condizione scatenante.
- Sulla base dei dati ottenuti, l'equipe può elaborare un piano terapeutico specifico per ogni paziente, per risolvere completamente il problema o quando questo non è possibile, per alleviare la condizione dolorosa, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita dei pazienti che ne soffrono.
Ritrova il tuo benessere grazie ai trattamenti del Centro di Cura del Dolore
Come abbiamo appena visto, trattare il dolore acuto o cronico non è mai una cosa semplice, e lo studio della condizione è assolutamente fondamentale sia per individuare la causa scatenante, sia per elaborare la migliore strategia terapeutica possibile.
Noi del Centro di Cura del Dolore abbiamo come priorità proprio quella di migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da sintomatologia dolorosa.
Per fare ciò, il nostro centro mette a disposizione un’equipe multidisciplinare formata da professionisti in ogni settore della medicina e con un'esperienza decennale nella terapia del dolore, in grado di valutare ogni caso con la massima attenzione e mettere in campo la terapia più idonea.
Ora che sai riconoscere la differenza tra dolore acuto e cronico, contattaci per fissare un appuntamento o richiedere maggiori informazioni.